Musei Vaticano | Colosseo | Foro Romano | Capitolini | Colonna | Borghese | Sant'Angelo | Diocleziano | Ara Pacis | Montemartini | Balbi
Borghese Opere | Orari Biglietti | Indirizzo | Autorizzazione
Opere Bernini | Canova
Antonio Canova: Paolina Bonaparte in «Venere Vittoriosa, Venere Victrix» alla Galleria Borghese di Roma
Antonio Canova (1757-1822) «Paolina Bonaparte Venere Vittoriosa – Venere Victrix»
Statua in marmo (160 x 120 cm, letto lungo 192 cm) 1805
Canova Pauline Bonaparte Venere Vincitrice Paolina Bonaparte era la sorella di Napoleone Bonaparte.
Rimasta vedova del generale Charles Leclerc nel 1802, nel 1803 sposò il principe romano Camillo Borghese, che le conferì il titolo di principessa romana, al quale si aggiunse quello di principessa imperiale dopo l'incoronazione di suo fratello nel 1804.
Quando Napoleone fu proclamato re d'Italia, ottenne un ulteriore titolo, quello di duchessa di Guastalda nel 1806.
Paolina morì a 44 anni di cancro al fegato a Firenze e fu sepolta nella cappella Borghesiana della Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Paolina Bonaparte: una vita sentimentale tumultuosa

Canova Pauline Bonaparte Venere Vincitrice La sua vita sentimentale fu delle più tumultuose: secondo le memorie della duchessa d'Abrantès, poteva avere fino a tre relazioni contemporaneamente!
Pauline era molto orgogliosa della sua bellezza e non aveva alcuna paura dello scandalo, nonostante fosse una principessa imperiale.
Aveva 24 anni quando non esitò a posare completamente nuda davanti allo scultore Antonio Canova affinché la scolpisse come Venere.
La sua posa come «Venere vittoriosa;» fa riferimento all'antica Roma e al console e generale romano Pompeo che venerava la «Venere Victrix» perché credeva che fosse all'origine del suo successo e delle sue vittorie militari.
Il culto di Venere: da Pompeo a Giulio Cesare

Canova Pauline Bonaparte Venere Vincitrice Pompeo non era l'unico a venerare Venere, poiché Giulio Cesare aveva combattuto e sconfitto Pompeo a Farsalo dicendo alle sue truppe... che Venere Victrix era con loro per portare loro la vittoria, la stessa Venere che Pompeo onorava!
Giulio Cesare sosteneva di essere un discendente di Venere, ma della Venere Genitrix, la Venere generatrice, che era effettivamente più adatta a far credere alla sua discendenza divina.
È in onore della sua divina antenata che Giulio Cesare fece costruire un tempio a Venere sul Foro Romano.
Il simbolismo e il culto di Venere nella statua di Canova
Questi riferimenti storici furono volutamente integrati da Antonio Canova nella scultura della sorella di Napoleone Bonaparte, per fare allusione simbolica alle vittorie militari e al prestigio dell'Imperatore.
Canova Pauline Bonaparte Venere Vincitrice È Afrodite, la dea greca dell'amore, che nell'antica Roma divenne la dea Venere.
Durante le nozze di Teti e Peleo sul Monte Olimpo, la dea della discordia, Eris, decise di vendicarsi per non essere stata invitata al matrimonio lanciando una mela d'oro su cui era scritto «per la più bella», un pomo che divenne il famoso «pomo della discordia».
Tre dee si contesero infatti questa mela della bellezza: Afrodite, la dea dell'amore, Atena, la dea della saggezza e della guerra, e Era, la dea del matrimonio e della fertilità.
Per porre fine alla disputa tra le tre dee, Zeus (Giove) chiese al suo messaggero Hermes di condurle sul Monte Ida incaricando Paride, principe di Troia, di scegliere la più bella tra loro.
Ma Afrodite, dea dell'amore, ebbe la brillante idea di promettere a Paride l'amore della bella Elena se l'avesse designata come la più bella.
Fu così che Afrodite ottenne il pomo d'oro essendo stata eletta come la più bella delle dee.
Il pomo d'oro dell'amore per affermare la bellezza superiore di Paolina Bonaparte

Canova Pauline Bonaparte Venere Vincitrice È questa mela d'oro che Pauline Bonaparte tiene qui nella mano sinistra per ricordare il giudizio di Paride e affermare così pubblicamente la superiorità della sua bellezza su quella delle altre donne del suo tempo, da cui il nome della sua statua: «Venere Vittoriosa».
È sdraiata mollemente, sostenuta da cuscini che offrono al suo braccio destro un appoggio che permette la delicata torsione del busto, sottolineata dall'incavo e dalle pieghe della vita, dalla curva della schiena raddoppiata dalla linea ombreggiata della colonna vertebrale e dal braccio sinistro appoggiato con nonchalance sul fianco.
Un effetto estetico la cui bellezza e la dolcezza delle curve si apprezzano sia di fronte che di schiena.
Dalla base del collo all'altezza delle spalle, le linee pulite e le curve del suo busto sono perfette.

Canova Pauline Bonaparte Questa statua di Canova fu inizialmente esposta nella dimora del principe Borghese a Torino fino al 1814.
Dopo la caduta di Napoleone, la statua di Paolina Borghese Bonaparte fu spedita via mare da Genova a Roma per essere esposta nel palazzo Borghese, per la gioia dei famosi stranieri in visita a Roma.
Questa statua fu oggetto di una vera e propria idolatria, al punto che folle si accalcavano per ammirarla giorno e notte, con la Venere Vittoriosa circondata da candele che conferivano un colore carne al marmo bianco, rendendolo così vivo.

Canova Pauline Bonaparte Il successo fu tale che si dovette limitare l'accesso alla statua a un numero ristretto di visitatori.
Fu così che la bellezza di Paolina Borghese ebbe la fortuna di diventare immortale.
Anche il piedistallo di questa statua di Canova è interessante e innovativo.
Infatti, questo piedistallo nasconde un meccanismo ingegnoso che permette alla statua di ruotare su se stessa in modo da poter essere vista di fronte o di schiena, a seconda della posizione in cui ci si trova nella stanza.
Nel 1953 furono aggiunte delle zampe di leone alla base della statua. Un'aggiunta discutibile.
Opere Bernini | Canova
Borghese Opere | Orari Biglietti | Indirizzo | Autorizzazione
Musei Vaticano | Colosseo | Foro Romano | Capitolini | Colonna | Borghese | Sant'Angelo | Diocleziano | Ara Pacis | Montemartini | Balbi
Torna a inizio pagina















