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Santa Maria del Popolo, Cappella Cerasi: Caravaggio e Annibale Carracci
Gli affreschi e le pitture di Pinturicchio che si possono ammirare in questa chiesa sono stupendi, così come le sculture del Bernini.
Cappella Cerasi Ma gli imperdibili sono i due dipinti di Caravaggio che si trovano nella piccola Cappella Cerasi, la «Crocifissione di San Pietro» e la «Conversione di San Paolo» sul fondo e a sinistra dell'abside.
Nel 1600, Tiberio Cerasi, tesoriere di papa Clemente VIII, acquistò una delle cappelle della chiesa e decise di farla decorare dai pittori emergenti dell'epoca, Caravaggio e Annibale Carracci, mentre l'Architettura della cappella fu affidata a Carlo Maderno, l'architetto della facciata della Basilica San Pietro.
Cerasi, oltre ad essere tesoriere del papa, era un uomo di grande cultura, attento alle tendenze artistiche del suo tempo.
All'epoca in cui Cerasi affidò la costruzione e la decorazione della sua cappella a questi tre artisti, si può dire che essi fossero allo stesso tempo i più originali e innovativi nella loro arte.
Caravaggio aveva meno di trent'anni quando Cerasi gli affidò questo incarico e stava appena iniziando a farsi conoscere.
Annibale Carracci, Assunzione della Vergine Annibale Carracci dipinse la bellissima Assunzione della Vergine che si trova sopra l'altare, tra i due dipinti di Caravaggio.
Piccola precisazione da parte di Cerasi nel suo contratto del 24 settembre 1600 con Caravaggio: egli aveva specificato che i dipinti commissionati dovevano essere realizzati su legno di cipresso.
Senza dubbio sperava che il legno di cipresso fosse più affidabile della tela di fronte a eventuali problemi di umidità nella cappella.
Oppure era una rinascita delle abitudini dell'antica tradizione pittorica, ormai caduta in disuso dal Medioevo.
Tiberio Cerasi purtroppo non ebbe il piacere di ammirare questi due capolavori del Caravaggio, poiché morì il 3 maggio 1601, una ventina di giorni prima della data di consegna prevista per i dipinti.
La Cappella Cerasi Dopo la morte di Cerasi, Caravaggio consegnò i suoi dipinti a coloro che erano diventati i suoi eredi, ovvero i membri della Confraternita di Santa Maria della Consolazione, che però li rifiutarono.
Forse li avevano giudicati non conformi alla dottrina della Chiesa.
Caravaggio fu quindi costretto non solo a ricominciare tutto da capo, ma anche a reinterpretare ciascuno dei due temi imposti nella commissione iniziale.
Tuttavia, queste nuove versioni furono dipinte su tela.
Il supporto non ha importanza, perché il risultato finale è stato assolutamente superbo.
A tal punto che, secondo il critico d'arte Roberto Longhi, questi due dipinti sono le opere più rivoluzionarie di tutta la storia dell'arte sacra.
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