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Bartolomeo di Giovanni «Il ratto delle Sabine» e «La pace tra Romani e Sabini» alla Galleria Colonna a Roma

Bartolomeo Giovanni Ratto delle Sabine
Bartolomeo di Giovanni «Il ratto delle Sabine»
Tempera su tavola (70 x 155 cm) 1488In origine questi due dipinti facevano parte della collezione della famiglia Salviati a Firenze ed erano considerati come opere di Botticelli.
Inviati alla residenza Salviati di Roma nel 1699, sempre come opere di Botticelli, fecero parte della dote di Caterina Maria Zeffirina Salviati al momento del suo matrimonio con Fabrizio Colonna nel 1718, ma questa volta come opere di Domenico Ghirlandaio.

La pace tra Romani e Sabini
Bartolomeo di Giovanni «La pace tra Romani e Sabini»
Tempera su tavola (70 x 157 cm) 1488Solo nel 1909 furono definitivamente attribuiti a Bartolomeo di Giovanni, che era stato allievo del Ghirlandaio.
I temi del ratto delle Sabine e della pace tra Romani e Sabini facevano parte dei temi abitualmente presenti nei dipinti del XV secolo.

Bartolomeo Giovanni Ratto delle Sabine Temi che valorizzano il matrimonio come elemento di pace fondato sull'importanza della discendenza.
A ciò si aggiunge la leggenda della fondazione di Roma descritta in numerosi testi latini.
Per sottolineare il carattere romano di questi due temi, Bartolomeo di Giovanni ha dipinto i monumenti dell'antica Roma sullo sfondo.
Di Giovanni aveva potuto ammirare questi monumenti durante il suo soggiorno a Roma come assistente di Domenico Ghirlandaio per la realizzazione degli affreschi della Cappella Sistina.

La pace tra Romani e Sabini Da «Il ratto delle Sabine», si riconosce il Pantheon tra la colonna Traiana e la torre delle Milizie.
In «La pace tra i Romani e i Sabini», il Colosseo è raffigurato tra la piramide di Caio Cestio e l'arco di trionfo di Costantino.
Da notare che il Colosseo è raffigurato nella sua interezza, poiché la parte attualmente mancante era ancora presente all'epoca: era prima che le sue pietre venissero prelevate per costruire nuovi palazzi.
Si ritiene che questi due dipinti adornassero la parte frontale di due casse.
Le loro dimensioni sono quasi identiche.

La pace tra Romani e Sabini I due dipinti sono affiancati per sottolineare il contrasto tra la violenza del rapimento delle ragazze e la dolcezza del ricongiungimento con le loro famiglie alle quali presentano i propri figli.
Un ricongiungimento che mette in evidenza il valore pacificatore delle alleanze matrimoniali che suggelleranno questa unità grazie a una numerosa discendenza.
Da un lato una scena di panico, di totale disordine e dall'altro una scena serena in cui i bambini diventano l'elemento chiave del quadro.
Due quadri dai colori vivaci e dalla messa in scena potente.
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