Jan Brueghel il Vecchio «Enea e la Sibilla nell'Ade» alla Galleria Colonna a Roma

Enea e la Sibilla nell'Ade

Jan Brueghel il Vecchio (1588 - 13 Gennaio 1625) «Enea e la Sibilla nell'Ade»

Olio su Rame (25,7 x 35,3 cm) 1594

Questo dipinto di Brueghel fa riferimento all'Eneide di Virgilio, in cui gli dei consentono a Enea di visitare il regno dei morti.

Enea intraprende qui un viaggio iniziatico in cui incarna l'anima guidata dalla Saggezza, ovvero la Sibilla di Cuma, visita il regno dei morti e scopre tutti i vizi da evitare per poter essere ammesso nei Campi Elisi.

È qui che, con l'aiuto della Sibilla, ritroverà la sua amata regina Didone, nonché suo padre Anchise, che gli rivelerà la sua nobile discendenza.

Enea e la Sibilla nell'Ade Il quadro di Brueghel rappresenta bene l'apprensione di Enea di fronte ai mostri e al triste spettacolo che gli si presenta: la Sibilla cerca di rassicurarlo guidandolo per mano, mentre lui abbozza un movimento di ritirata del busto, pronto a difendersi con la spada.

In quanto profetessa che conosce il futuro e il glorioso destino di Enea, la Sibilla non mostra alcuna paura.

Jan Brueghel il Vecchio vi ha reintrodotto i mostri e la struttura dell'inferno che figurano nel suo dipinto raffigurante la discesa di Cristo nel limbo con, sullo sfondo a destra, il fiume Stige.

Dall'alto delle rocce che circondano il fiume, si intravedono silhouette precipitate nell'abisso.

Enea e la Sibilla nell'Ade