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Gli angeli del Castello Sant'Angelo a Roma
Gli angeli effimeri del Castello Sant'Angelo

San Michele Montelupo L'angelo che oggi troneggia in cima al Castel Sant'Angelo è il sesto di una serie di angeli che hanno sovrastato il castello.
Il primo angelo coronò il castello solo più di sei secoli dopo la famosa apparizione dell'Arcangelo Michele durante l'epidemia di peste del 590.
Questa scultura era in legno e fu collocata in cima all'edificio nel 1277.
Il secondo angelo fu realizzato in modo più duraturo, in marmo.
Ma ciò non bastò a garantirgli la longevità sperata, poiché fu distrutto durante un assalto al castello nel 1379.
Il castello rimase privo di angelo sulla sua sommità per quasi sessant'anni, fino a quando vi fu installato un nuovo angelo, anch'esso in marmo, ma con ali e spada in bronzo realizzate da Giacomo da L'Aquila.

San Michele, Verschaffelt Ma l'aggiunta del bronzo al marmo della statua ebbe una conseguenza sfortunata.
Essendo così alto e senza altri edifici intorno, ciò che doveva accadere accadde: l'angelo fu colpito da un fulmine il 24 Ottobre 1497.
E l'angelo non fu l'unico a essere distrutto dal fulmine, poiché si trovava in cima a una torre che, secondo errore, fungeva anche da deposito di polvere da sparo.
L'angelo e la torre erano stati quindi polverizzati!
Un quarto angelo, in Bronzo ricoperto d'oro, sostituì l'angelo fulminato.
Ma la sua esistenza fu piuttosto breve e il suo destino triste e poco glorioso, poiché fu fuso nel 1527... per fabbricare cannoni!

San Michele, Verschaffelt Nel 1544, papa Paolo III chiese allo scultore Raffaello da Montelupo di realizzare un quinto angelo, di dimensioni maggiori, in marmo e con ali di bronzo.
La sua carriera fu decisamente più lunga di quella dei precedenti, poiché rimase in cima alla torre del castello fino al 1752.
A quella data si decise di sostituirlo con un nuovo angelo, poiché le ali di bronzo dell'angelo di Montelupo avevano resistito piuttosto male alle intemperie.
Durante la vostra visita, potrete ancora vedere l'angelo numero cinque risalente al 1544 nel cortile del castello, detto «Cortile dell'Angelo».
Fu uno scultore belga, un fiammingo originario di Gand, Peter Anton von Verschaffelt, a cui papa Benedetto XIV affidò la realizzazione, interamente in bronzo, del sesto e ultimo angelo.

Arcangelo Michele, von Verschaffelt È alto quattro metri ed è ancora oggi in funzione in cima al castello con... un bel parafulmine proprio dietro di lui!
Un angelo che ne ha viste di tutti i colori.
Durante l'occupazione francese di Roma nel 1798, fu infatti dipinto di blu, bianco e rosso, adornato con un berretto frigio rosso e ribattezzato «Genio della Francia liberatrice di Roma»
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