Musei Vaticano | Colosseo | Foro Romano | Capitolini | Colonna | Borghese | Sant'Angelo | Diocleziano | Ara Pacis | Montemartini | Balbi
Vaticano Artisti | Orari Biglietti | Indirizzo | Autorizzazione
Artisti Cappella Sistina | Raffaello | Caravaggio | Da Vinci | Giotto | Tiziano | Veronese | Laocoonte | Van Gogh


Caravaggio «La Deposizione di Cristo» Musei Vaticani a Roma


Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
La Deposizione

Caravaggio «La Deposizione di Cristo»

Olio su tela (300 x 203 cm) 1602-1603

La composizione della Deposizione di Cristo di Caravaggio

«La Deposizione di Cristo nel Sepolcro» o «Deposizione» di Caravaggio è uno dei dipinti più potenti dell'artista, nonché quello che fu più ammirato durante la sua vita.

La sua composizione è particolarmente potente e ingegnosa.

Caravaggio ha costruito una diagonale formata dall'accatastamento dei personaggi rappresentati, da Cristo alle mani alzate della donna disperata.

Una diagonale che si legge in entrambi i sensi, ascendente e discendente.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Verso il basso innanzitutto, verso la tomba dove sarà deposto questo cadavere dal colorito ceroso, con la mano penzolante, priva di vita.

Ma questa diagonale ci attira allo stesso tempo verso l'alto del quadro, verso quelle mani alzate e quel volto che implora il Cielo, una diagonale ascendente che prefigura lo Spirito che si eleverà verso il Padre.

Alto, Basso, Interno, Esterno

Caravaggio non si limita a questa doppia lettura ascendente e discendente della sua composizione, ma ci fa anche entrare nel suo quadro, lo rende vivo, presente, mostrandoci lo stupore, la tristezza, il dolore dei volti, tendendo quelle mani che trasmettono disperazione, la bocca di questa donna il cui grido ci trafigge con la sua intensità muta.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Siamo di fronte a loro, partecipiamo a questa scena tragica, la viviamo e improvvisamente ne veniamo distolti vedendo il volto rivolto verso di noi del personaggio che circonda con le braccia le gambe di Cristo: è l'unico che ci fissa, che si rivolge direttamente a noi.

Non è un caso che Caravaggio abbia posto questo volto al centro della scena e della sua diagonale, esso è anche l'asse centrale dell'opera.

Il simbolo della lastra di pietra della tomba di Cristo

Allo stesso modo, i movimenti dei personaggi si immobilizzano, come fissati dalla lastra di pietra perfettamente orizzontale nella parte inferiore del quadro.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Questa pietra, dipinta come una trave, è lì per ricordarci la croce su cui Gesù è stato inchiodato, crocifisso.

Il corpo di Gesù, proprio come la lastra di pietra della sua tomba, sono presentati in modo perfettamente parallelo.

Questa doppia linea orizzontale formata da Gesù e dalla lastra ci mostra l'immobilità della morte, mentre gli altri personaggi sono rappresentati in movimento a causa del loro dolore.

Una lastra di pietra anch'essa presentata da Caravaggio come un altare, l'altare dove si compie e si manifesta il sacrificio, dove «l'agnello di Dio toglie i peccati del mondo».

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
La lastra diventa così un potente basamento della scena, ci si può appoggiare su di essa, quasi rassicurarsi alla sua vista, proprio come i piedi e le gambe possenti di colui che porta il corpo di Cristo sono ancorati a questa pietra.

Una lastra di pietra simbolica: Gesù è la pietra angolare, la pietra viva su cui sarà edificata la nuova Gerusalemme, il fondamento della Chiesa.

L'immagine di queste tre donne e questi due uomini con i piedi posati su questa lastra di pietra è fortemente simbolica: essi sono già la Chiesa.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione

La sepoltura di Cristo di Caravaggio: fermo immagine

L'intera scena è rappresentata come un'istantanea, un fermo immagine di quel momento essenziale, i movimenti delle mani in aria, le espressioni.

Assistiamo, vediamo la scena, è lì, davanti a noi, ben reale con quell'uomo che ci guarda.

In questo dipinto della deposizione di Cristo dalla croce e della sua sepoltura, Caravaggio è riuscito perfettamente a trasmetterci sia il dolore che la speranza.

Le tre Marie della Deposizione

La più anziana è la Vergine Maria, madre di Gesù, indossa il velo e il suo volto è immobile.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Al suo fianco, una giovane donna, Santa Maria Maddalena, asciuga le sue lacrime con il fazzoletto.

Maria Maddalena sarà la prima ad assistere alla Resurrezione, la prima la cui speranza diventerà certezza.

Mentre la terza, più anziana, urla il suo dolore aprendo le braccia con disperazione, ma anche impotenza, perché il Cielo ha permesso che ciò accadesse?

Ma le sue braccia aperte possono anche essere viste come un'implorazione, una preghiera in attesa della Resurrezione.

È la terza Maria, Maria di Cleofa, che accompagnò Gesù sul Golgota e rimase con lui fino all'ultimo momento.

I due uomini della sepoltura di Caravaggio

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Il primo uomo, che porta Cristo, con lo sguardo fisso sul volto di cera di Gesù, è Giovanni Evangelista, vestito con la sua tunica verde coperta da un lungo mantello rosso.

Si trova tra Gesù e Maria, la cui mano, per questo motivo, non può più toccare la testa del figlio, come se Giovanni fosse diventato il suo nuovo figlio.

È ciò che Caravaggio ha riprodotto qui facendo eco alle parole di Cristo alla madre mentre era sulla croce:

«Donna, ecco tuo figlio!» e a Giovanni «Ecco tua madre!»
Vangelo secondo Giovanni 19, 26-27

Il secondo uomo, quello che ci guarda, sarebbe Nicodemo, colui al quale Gesù disse:

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
«Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma affinché il mondo fosse salvato per mezzo di lui.

Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell'unico Figlio di Dio.

Questo è il giudizio: la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. […]

Ma chi pratica la verità viene alla luce affinché sia manifesto che le sue opere sono state fatte in Dio.»
Vangelo secondo Giovanni 3, 17-21

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
E Nicodemo è lì, con il volto rugoso, stanco, perplesso, il cui sguardo intenso ci fissa, ci ricorda queste parole, ci interpella con lo sguardo, ci interroga, ci mette di fronte a noi stessi, di fronte al corpo senza vita di Cristo, ci chiama verso la luce.

Michelangelo nella ‘Deposizione’ di Caravaggio

Ma questo Nicodemo di Caravaggio ci ricorda anche stranamente il volto di Michelangelo, la somiglianza è sorprendente con il ritratto di Michelangelo realizzato dal suo discepolo Giacomo da Volterra.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Michelangelo, che scolpì la sublime «Pietà» della Basilica di San Pietro, Michelangelo che si è raffigurato nella deposizione della «Pietà Bandini» del Castello Sforza a Milano.

Ma la rappresentazione di Nicodemo in Michelangelo va ben oltre l'ammirazione di Caravaggio per questo artista geniale.

Questo perché Nicodemo è anche considerato il prototipo dell'artista cristiano, il primo che modellò con le sue mani un'immagine di Cristo.

Per questo motivo Nicodemo rappresenta tutti gli artisti che si sono messi al servizio della fede e della Verità e, per Caravaggio, Michelangelo è il più grande tra loro.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Un artista che lo raffigura pieno di umiltà, a piedi nudi, vestito con una semplice tunica da lavoro.

Ci troviamo di fronte al braccio di Cristo, di fronte alla sua mano morta che porta il segno della crocifissione e la cui posizione delle dita sembra tuttavia ancora benedirci.

Le sue tre dita sono anche messe in evidenza da Caravaggio per ricordarci i tre giorni che dovranno trascorrere prima della Resurrezione.

La pianta della Resurrezione nella “Deposizione”

Una Resurrezione suggerita dalla pianta che si vede sotto la pietra, che cresce all'ombra e una delle cui foglie tocca già il sudario che copre il corpo di Cristo.

Caravaggio, La deposizione dal croce o La deposizione di Cristo, Museo Vaticano, Roma
Caravaggio, La Deposizione
Una pianta che sarebbe un tasso Barbasso nella fase di crescita che precede la fioritura.

Una pianta che si ritrova in altri dipinti di Caravaggio come «Il riposo durante la fuga in Egitto» alla Galleria Doria Pamphilj o il «San Giovanni Battista» al Museo del Campidoglio a Roma.

Una pianta il cui colore verde è già presagio di rinascita, della Resurrezione di Cristo.

Bibliografia: Il magnifico libro di Luca Frigerio «Caravaggio, la luce e le tenebre» Edizioni Ancora.

Artisti Cappella Sistina | Raffaello | Caravaggio | Da Vinci | Giotto | Tiziano | Veronese | Laocoonte | Van Gogh
Vaticano Artisti | Orari Biglietti | Indirizzo | Autorizzazione
Musei Vaticano | Colosseo | Foro Romano | Capitolini | Colonna | Borghese | Sant'Angelo | Diocleziano | Ara Pacis | Montemartini | Balbi



Torna a inizio pagina